Nel carcere femminile di Pozzuoli operano dal 2010 le prime mastre torrefattrici italiane. Sono detenute ed ex detenute che hanno riscattato la loro vita grazie ad un progetto sociale ideato da altre donne entrate nell’istituto di pena per motivi di studio e professionali. C’è il loro caffè. Ci sono i vini prodotti sui terreni confiscati alle mafie nelle campagne di Cerignola. I taralli, frutto del lavoro artigianale dei ragazzi detenuti ed ex-detenuti coinvolti dalla Diocesi di Andria. C’è l’olio extravergine d’oliva, il cui intero ciclo di produzione coinvolge persone con problemi di salute mentale. E tanto altro.